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Sterilizzazione oggi

Per quanto per Legge non sia obbligatoria, sterilizzare un gatto è un dovere morale e civile. La sterilizzazione è importante per evitare che i gatti aumentino a dismisura di numero. Ogni femmina, a partire dai 6 mesi di vita, può avere anche due cucciolate all’anno. I maschi possono accoppiarsi e fecondare più femmine durante il periodo degli amori. Dal punto di vista della salute, la sterilizzazione evita malattie trasmissibili ( Fiv e Felv ).

Cos’è la sterilizzazione?

E’ un intervento chirurgico che prevede l’asportazione delle gonadi: quindi nel maschio vengono tolti i testicoli e nella femmina le ovaie e, talvolta, l’utero. Gli altri sistemi per evitare che l’animale si riproduca come la contraccezione chimica non sono una valida alternativa alla sterilizzazione. Questi metodi sono direttamente responsabili del carcinoma mammario della gatta nonché dell’infezione dell’utero (piometra)

Perché è importante sterilizzare il micio?

  • Per salvaguardare la sua salute:

La sterilizzazione se eseguita prima del primo calore riduce quasi a zero il rischio che le femmine in età adulta sviluppino tumori mammari. Durante i calori vengono prodotti gli estrogeni, che agiscono, tra l’altro, anche sulle ghiandole mammarie. Continui calori a vuoto e la conseguente ripetuta stimolazione delle ghiandole possono indurre alla formazione di neoplasie. Gli estrogeni agiscono anche su utero e ovaie e, ancora una volta, questa continua stimolazione può causare l’insorgenza di tumori, anche se con una frequenza minore rispetto a quanto non avvenga a livello delle ghiandole mammarie. La sterilizzazione, qualsiasi sia l’età della femmina, azzera completamente la possibilità che si sviluppino queste neoplasie perché le ovaie vengono asportate e l’utero, se non viene esportato, va incontro a spontanea regressione sino a scomparire. Continui calori possono provocare la piometra. E’ una gravissima infezione dell’utero che può anche portare a morte la gatta. E’ causata da batteri che, soprattutto durante il calore trovano, nell’utero, le condizioni ideali per riprodursi.

  • Per garantirgli una migliore qualità della vita:

La sterilizzazione permette anche un sensibile miglioramento della qualità della vita dei nostri animali, soprattutto dei gatti maschi. Questi infatti, raggiunta la maturità sessuale, spruzzeranno urina per marcare il territorio, diventano molto girovaghi, non mangiano, dimagriscono vistosamente, litigano con altri maschi, possono contrarre gravi e letali malattie come la FIV e FeLV. Le femmine durante il calore diventano irrequiete, nervose, mangiano meno, vanno tenute sotto stretto controllo. Inoltre, le gatte miagolano insistentemente e continuamente per settimane, anche la notte.

  • Per il sovraffollamento di gattili e canili.

Basta visitare i rifugi per rendersi conto che ci sono già troppi cani e gatti e troppi pochi umani disposti ad ospitarli. Sarebbe davvero egoistico fare nascere altri animali i quali, ammesso che trovino una buona casa, condannerebbero gli animali dei rifugi a trascorrere il resto della loro vita in gabbia.

L’intervento non presenta rischi, se non quelli minimi legati all’anestesia e il post-operatorio, soprattutto in animali molto giovani, è breve.

Miti da sfatare

La sterilizzazione è un argomento delicato, attorno il quale ruotano numerose leggende metropolitane.

  • Far partorire la femmina almeno una volta prima di sottoporla alla sterilizzazione:

Come già spiegato, per aumentare al massimo i benefici di questo intervento è bene che la femmina venga operata ancora prima del primo calore: ogni estro a vuoto che facciamo avere alla nostra micia riduce progressivamente i vantaggi della sterilizzazione per la sua salute. E’ anche impensabile fare accoppiare una gatta al primo calore, sono ancora troppo piccole. Una gravidanza può indurre modificazioni tali all’utero da rendere poi necessaria un’ovarioisterectomia, invece che la più semplice ovariectomia: quindi l’intervento potrebbe complicarsi.

  • Obesità post-sterilizzazione:

Un’altra credenza diffusa è quella che un animale sterilizzato diventi necessariamente obeso. E’ vero che la sterilizzazione può causare un rallentamento del metabolismo con la conseguente tendenza a metter su pancetta. Il trucco però è nella ciotola del micio: se gli diamo da mangiare il giusto e non ogni volta che ci impietosisce il nostro gatto non ingrasserà! Se aggiungiamo un po’ di sano movimento il gioco è fatto.

  • Modifica del carattere:

La maternità non cambia il carattere delle gatte, se non durante il periodo dell’allattamento quando possono diventare irrequiete e nervose perché hanno la prole da proteggere. Quando i cuccioli saranno più grandi le nostre gatte torneranno esattamente com’erano prima dell’accoppiamento. Nemmeno la sterilizzazione modifica il carattere. Le femmine cambiano atteggiamento solo durante il calore diventando irrequiete e nervose. La sterilizzazione del maschio invece ne modifica il comportamento rendendolo meno girovago, non tende più ad allontanarsi da casa. Diventa meno rissoso con gli altri maschi.

Buon senso

Il tema della sterilizzazione e della castrazione è ancora oggi molto dibattuto. I motivi a favore della sterilizzazione sono di natura medica, comportamentale, gestionale e di sanità pubblica.
La sterilizzazione non è solo un atto dovuto verso i nostri animali, per salvaguardarne la salute, ma è anche un gesto d’amore e responsabilità nei confronti di tutti gli ospiti dei canili e dei gattili. Ad oggi le famiglie che vogliono un cucciolo sono molto poche rispetto agli animali che riempiono i rifugi. Così molti cani e gatti passano tutta la loro vita in una gabbia.
Bisogna sempre riflettere sulle proprie azioni soprattutto quando abbiamo per le mani la vita di un compagno peloso!

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